DE_COSTRUZIONE


08 12 TUTTA COLPA DI PAOLO

De-costruzione; in fotografia forse il primo nome che viene in mente è David Hockney tanto citato da Galimberti come ispirazione per le sue opere, nella mia biblioteca c'è anche un bel volume di Joe Oppedisano con splendidi studi sul tema, ma a me la scintilla me la ha accesa questo ritratto di Paolo Ranzani.

 

 

 

 

 

 

 

A destra ritratto di Marina Alessi ad Opera di Paolo Ranzani, tutti i diritti riservati.

 


Faccio una premessa; circa due anni fa ho realizzato un portofolio inedito dove, mantenendo la modella in posa,  alternavo sul cavalletto due fotocamere, una caricata a pellicole colore e uno B&W. Questo è un idea del risultato conseguito.


 

Il portfolio era nato per un idea ( la vedete qui sotto ) che però non mi diede mai grande soddisfazione, quindi rimase in un cassetto in attesa di tempi migliori.


 Galeotto fu il ritratto del Ranzani, che da tempo lavora sulla de-costruzione, ma con l'ultimo prodotto mi ha acceso una scintilla, così armato di pazienza e taglierino ho iniziato a mettere in pratica quanto pensato.

Il primo ostacolo è stato il mio intento di tagliare porzioni della foto in bianco e nero e sostituirle con porzioni della foto a colori. Tagliare il doppio strato dato da positivo e negativo è semplice fino a che i bordi non devono combaciare perfettamente.

Avevo già testato questa tecnica nel portfolio ICU ( il primo in alto a sinistra), ma all'epoca si trattava dell'inserimento di un unico elemento e comunque sempre nella parte esterna dell'immagine.

Nella foto di sinistra vedete i primi test di taglio e inserimento che mi hanno portato ad un cambio di direzione che potete valutare nel trittico di destra. Per ora mi accontento in attesa di un portfolio dedicato.


Vi lascio come sempre l'opportunità di esprimere la vostra opinione 

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